chi siamo

San Giovanni Bosco (1815-1888) fu un educatore eccezionale. La sua acuta intelligenza, il suo senso comune e la sua profonda spiritualità lo guidarono a creare un sistema di educazione che sviluppa tutta la persona – corpo, cuore, mente e spirito - che favorisce la crescita e la libertà, mentre mette il ragazzo proprio al centro di tutta l’opera educativa.
Don Bosco per distinguere il suo metodo dal sistema repressivo di educazione, prevalente nel 19° secolo in Italia, ha chiamato il proprio metodo sistema preventivo perché cerca il modo di prevenire la necessità della punizione, collocando il ragazzo in un ambiente in cui egli è incoraggiato a dare il meglio di sé e l’aiuta ad acquisire atteggiamenti che lo guidino a scegliere ciò che è buono, sano, gioioso e fa crescere la vita.
Il fine educativo di Don Bosco era quello di formare “onesti cittadini e buoni cristiani”.
Egli non fu solo un grande educatore, ma anche il fondatore di due grandi famiglie religiose, i Salesiani e le Figlie di Maria Ausiliatrice.
Le Figlie di Maria Ausiliatrice sono una famiglia religiosa nata dal cuore di San Giovanni Bosco e dalla fedeltà creativa di Santa Maria Domenica Mazzarello (1837 – 1881).
L’itinerario storico-biografico di Maria Domenica Mazzarello è relativamente breve (44 anni) e si può articolare in quattro tappe segnate da una particolare maturazione nella vita cristiana e consacrata. La prima tappa comprende tredici anni, dalla nascita a Mornese, nell'Alto Monferrato (1837) alla prima Comunione (1850).

Questi anni furono trascorsi in un ambiente familiare caratterizzato da solida vita cristiana e da instancabile lavoro contadino. Intelligente, volitiva e dotata di ricca affettività, Maria Domenica si aprì alla fede accompagnata dai genitori e dal suo saggio direttore spirituale don Domenico Pestarino.
Nella seconda tappa (1850-1860) si osserva una particolare interiorizzazione della fede a partire dall'incontro eucaristico, che la porta a donare la sua giovinezza al Signore con il voto di verginità e a partecipare intensamente alla vita parrocchiale, specialmente attraverso l'Unione delle Figlie di S. Maria Immacolata. A 23 anni si ammalò di tifo e la malattia che l'aveva portata sull'orlo della morte ha in lei una profonda risonanza. Lascia la vita dei campi, non solo per la perdita della robustezza fisica che aveva goduto prima, ma anche perché sorge in lei una chiara intuizione educativa. Si dedica così all'educazione delle fanciulle del paese attraverso un laboratorio di cucito, un oratorio festivo e una casa-famiglia per le bambine senza famiglia.
Nella terza tappa (1860-1872) la si vede sempre più aperta al disegno di Dio su di lei che trova nell'incontro con s. Giovanni Bosco (1864), la risposta più piena alle sue intenzioni apostoliche. Insieme fondano il 5 agosto 1872 una nuova famiglia religiosa nella Chiesa a bene delle giovani, della quale don Bosco è Fondatore e pertanto Maria Domenica Cofondatrice.
Nella quarta tappa, l'ultima della sua vita, (1872-1881) Maria Domenica Mazzarello esercita la sua maternità spirituale attraverso la formazione delle suore, i numerosi viaggi intrapresi per visitare le nuove fondazioni, l'incremento e l' espansione missionaria dell'Istituto, la parola scritta, la donazione quotidiana della vita, consumata nell'esercizio della "carità paziente e benigna".
Morì a Nizza Monferrato il 14 maggio 1881. Lasciò alle sue figlie una solida tradizione educativa; Dio le conferì il dono del discernimento e la rese donna semplice e sapiente. La sua festa liturgica si celebra il 13 maggio.